Intenso e coraggioso, questo romanzo parla delle nostre fragilità e della nostra ostinata speranza di fronte alle ingiustizie, del coraggio necessario per affrontare le difficoltà in tempi di violenza e di prevaricazione.
In queste pagine, la Grande Storia del secolo scorso si intreccia con le vicende di una piccola comunità e con le storie di due donne, Redenta e Iris. Due personaggi opposti e speculari: entrambe tradite e schiacciate dalla propria epoca, entrambe resistenti malgrado tutto.
Redenta, che da piccola viene allevata dalla nonna, ha un carattere mite, segnata fisicamente dalla poliomielite, viene fatta sposare a un gerarca amico del padre, chiamato Vetro. Lei è da tutti considerata l’idiota, la storpia, è ingenua e vulnerabile, ma riesce a vedere ciò che gli altri ignorano e sa resistere alle difficoltà del suo tempo.
E poi c’è Iris, cresciuta accanto alla madre maestra, che è colta e intraprendente e si innamora del leggendario Diaz, con il quale entra in clandestinità come partigiana.
Un romanzo di grande impatto emotivo che segue un’accurata ricostruzione storica e d’ambiente.